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Bilancio e nuovi interventi della Caritas per le famiglie alluvionate, conclusa la conferenza stampa

Si è svolta stamattina  nel Salone San Tommaso d’Aquino della parrocchia N.S. de La Salette, a Olbia, la conferenza stampa in cui la Delegazione regionale Caritas Sardegna e Caritas Italiana hanno fatto il punto sulla mappatura dei bisogni e sulle risposte attivate finora nelle Diocesi colpite a favore delle popolazioni sarde alluvionate.

conferenza 23 giugno 2014

«Come Chiesa sarda – ha sottolineato Don Marco Lai, delegato regionale Caritas Sardegna -abbiamo pensato fosse importante ritrovarci a Olbia, la città più colpita, per fare il punto sulla situazione, perché la trasparenza fa parte della Caritas, della Chiesa, sempre, e ancora di più in occasioni difficili come questa. Inoltre, vogliamo sostenere e  far sapere alle famiglie colpite che si sta continuando a fare tutto il possibile, come segno di prossimità, vicinanza, per promuovere percorsi di risalita nel tempo, secondo lo stile Caritas».

Mons. Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, ha ricordato che ciò che ha caratterizzato questa emergenza è stata una grande solidarietà tra le Chiese diocesane colpite. Inoltre, la funzione della Chiesa, come mediatrice: «I veri eroi sono coloro che hanno avuto fiducia nella Chiesa, che hanno donato una piccola offerta da mettere a disposizione di chi ha subito danni: il poco che la gente aveva lo ha messo a disposizione per gli altri, e ha reso possibile il nostro lavoro, ma non possiamo sostituirci allo Stato.  Aspettiamo ancora l’intervento delle istituzioni, Stato e Regione, affinché diano quello che hanno promesso, secondo le necessità». Un impegno che continuerà nel tempo: «Sappiamo – ha detto il Vescovo –  che in queste situazioni il lavoro vero è quello successivo, della ricostruzione, accompagnare le comunità, imprese e famiglie al ritorno a una vita normale». E ancora, Mons. Sanguinetti ha sottolineato:«I fondi raccolti sono stati completamente messi a disposizione per gli alluvionati. Certo, le cifre messe in campo sono irrisorie rispetto alle necessità reali». Solo ad Olbia, ha ricordato il Vescovo, 1500 case colpite, danni alle abitazioni tra i 50-70 mila euro, senza parlare delle imprese artigiane, negozi, infrastrutture. «Secondo lo stile Caritas – ha detto il Vescovo -, ci siamo rivolti alle famiglie più bisognose, assicurando un valore aggiunto, costituito dalla prossimità, una rete di vicinanza che consente alla gente di non sentirsi sola». Inoltre, il Vescovo ha sottolineato che la sfida della Chiesa è «far emergere l’enorme solidarietà e generosità che spesso costituiscono un ‘mondo sommerso’», per elevare la qualità della vita di tutti. E ha ricordato l’azione svolta dai parroci, che «hanno aperto le Chiese, sono entrati nelle abitazioni, hanno incontrato le famiglie, svolgendo un’opera straordinaria».

Le cifre in entrata e in uscita sono state fornite da Don Andrea La Regina, responsabile ufficio macro-progetti di Caritas Italiana. La colletta complessiva della Chiesa è di 1.900.000 euro (a cui ammontano le offerte giunte dalle diocesi a Caritas Italiana e Caritas Sardegna); colletta  che arriva a 2.900.000 con il milione stanziato subito dalla CEI (attraverso fondi 8 per mille).  Per quanto riguarda le cifre in uscita, 155.000 euro per interventi di emergenza e primo aiuto (attraverso la Caritas Sardegna); 2.100.000 per interventi a sostegno di famiglie e piccole imprese, di cui 1.300.000 già approvati e finanziati per le diocesi di Tempio-Ampurias, Nuoro e Ales-Terralba. Inoltre, 500.000 già finalizzati al microcredito, 25mila per attrezzature varie. Le risorse rimanenti (oltre 100mila euro) saranno usate per progettualità sociali (per fasce deboli) o per incrementare il fondo per il microcredito. «L’organismo pastorale della Caritas  – ha spiegato don Andrea La Regina – si muove secondo il criterio di ispirazione evangelica. La solidarietà degli italiani è quella di chi vuole essere prossimo, vicino, in un criterio di dono; questo incontro nasce come volontà di restituzione a tutti i cittadini che hanno dato la loro offerta». Inoltre, «Le istituzioni devono fare la loro parte, occorre riscoprirsi come comunità coese, capaci di farsi carico dei bisognosi».

Leggi il comunicato stampa

Per scaricare le schede aggiornate delle Diocesi colpite dall’alluvione http://bit.ly/1kdt84o

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