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La campagna contro le diseguaglianze “Chiudiamo la forbice”

Perché un’iniziativa sulla diseguaglianza? “L’iniquità è la radice dei mali sociali” così scrive Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (202), invitandoci a lavorare sulle cause strutturali di un sistema economico che uccide, esclude, scarta uomini, donne e bambini. La diseguaglianza segna in maniera profonda tutte le società del pianeta, che nei vari contesti e territori devono trovare le basi per la propria stessa sopravvivenza, e di quella delle generazioni future. Tutto questo causa delle ferite profonde, e generano malcontento sociale, rabbia, paura e rassegnazione: sentimenti di chi si percepisce escluso e che, nonostante i propri sforzi, vede le proprie condizioni diventare sempre più fragili, vulnerabili, precarie.

Ad aggravare la situazione il fatto che la paura diventi il facile collante per un’agenda politica che crede di affrontare i problemi approfondendo i solchi che attraversano la società e il pianeta, e creando muri che generano nuove esclusioni e conflitti.

Chiudere la forbice delle diseguaglianze è dunque la nuova campagna, l’imperativo che vogliamo assumere come priorità per garantire ad ogni donna e ogni uomo che vive su questo pianeta la possibilità di vivere una vita dignitosa e piena, libera dalla paura e dal bisogno, in questa generazione e nelle generazioni future, affinché le migrazioni siano una scelta libera. Si tratta di un impegno che completa e supera quello sui temi della povertà e dell’esclusione sociale: significa infatti interrogarsi circa le cause di queste, e sulle conseguenze concrete dei meccanismi attraverso cui la povertà stessa si produce e si riproduce.

Significa porre attenzione agli ostacoli che incontrano le iniziative volte a ridurre la distanza tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza; significa mantenersi attenti alla concentrazione sproporzionata del benessere e delle opportunità, ma anche del potere e dello spazio operativo che questo squilibrio rischia di perpetuare ed aggravare. Significa infine cercare nuove soluzioni per una piena universalizzazione dei diritti, a partire dai ceti sociali più vulnerabili, cercando pratiche di emancipazione dai territori, dalle comunità locali, esempi positivi di creazione del bene comune, da cui sia possibile evincere linee guida per una politica trasformativa.

La campagna “Chiudiamo la forbice: dalle diseguaglianze al bene comune, una sola famiglia umana” pone questo tema all’attenzione di tutti, declinandolo in tre ambiti in particolare, quello della produzione e del consumo del cibo, quello della pace e dei conflitti, quello della mobilità umana nel quadro delle nuove sfide sociali e climatiche, tra loro connesse, come ci indica l’Enciclica Laudato Sì.

Un’ampia alleanza di soggetti promotori, aderenti e media partners. Un nuovo sito www.chiudiamolaforbice.it, un documento base, tre concorsi nazionali, materiali per approfondimenti, l’apporto (social e non solo) di tutti, strumenti per azioni diffuse sui territori che hanno già contribuito all’impostazione della campagna che si caratterizza per un approccio partecipativo e inclusivo. In linea con i contenuti. Una campagna triennale, lanciata in occasione del terzo anniversario dell’uscita della Laudato Si’, per indicare l’ispirazione e il traguardo. Un mondo più giusto e solidale.

La Campagna è promossa da ACI-Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, CTG-Centro Turistico Giovanile, Coldiretti-Fondazione Campagna Amica, Comunità Papa Giovanni XXIII–Condivisione fra i popoli, Earth Day Italia, FOCSIV-Volontari nel Mondo, Fondazione Missio, MCL-Movimento Cristiano Lavoratori, Pax Christi Italia. Tra i primi aderenti: Giovani Salesiani per il Sociale, VIS-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, CVX-LMS-Comunità di Vita Cristiana-Lega Missionaria Studenti, Fondazione finanza Etica. Media Partners: Avvenire, Sir, RadioinBLu, TV2000.

(Fonte: www.chiudiamolaforbice.it)

Per saperne di più: info@chiudiamolaforbice.it