Il Gruppo Regionale di Educazione alla pace e alla Mondialità (GREM) è composto dai referenti dei Gruppi Diocesani di Educazione alla pace e alla Mondialità (GDEM) e si occupa di condividere le buone prassi educative sui temi riguardanti gli stili di vita improntati al rispetto della dignità della persona e del creato.
Oltre a favorire il confronto fra le varie esperienze diocesane, prevedendo di pari passo dei periodici appuntamenti formativi e di approfondimento tematico a livello regionale, il GREM si occupa anche di sostenere l’azione della Delegazione regionale Caritas nel suo impegno di promozione dello sviluppo integrale della persona e di educazione della comunità (ecclesiale e civile) all’accoglienza dell’altro, alla solidarietà nei confronti delle popolazioni dei Paesi più poveri del mondo, senza perdere di vista il necessario impegno per la edificazione della giustizia sociale internazionale. Un impegno che include un’attenzione privilegiata alla responsabilità etica nell’economia e agli stili di vita sobri e rispettosi dell’ambiente, il rifiuto delle logiche di violenza (a cominciare da quelle armate) e la promozione di una cultura della riconciliazione improntata alla legalità, in cui diritti e doveri concorrono in egual misura alla costruzione di un mondo più giusto. Tale impegno si traduce concretamente nel servizio di animazione che ogni GDEM è chiamato a promuovere a livello locale: nell’ambito dell’azione pastorale di ciascuna Diocesi (in particolare in seno all’Ufficio pastorale Caritas); nel coinvolgimento delle Parrocchie; nel confronto con la società civile; nell’ambito delle agenzie educative locali (scuole, associazioni, ecc.).
È in questa prospettiva che il GREM, in occasione del 35° vertice del G8 svoltosi all’Aquila, ma che in realtà era stato precedentemente previsto nell’isola della Maddalena (in Sardegna), si è fatto promotore di una pubblicazione dal titolo I grandi della terra i poveri del mondo. Anche la Sardegna nella globalizzazione, con lo scopo di sollecitare le persone a «sentirsi parte coinvolta nel vivere dell’umanità del nostro tempo» e affinché tutti diventino «promotori di una società migliore [in cui] la voce dei poveri sia fatta sentire; perché la causa di una terra vivibile da tutti, oggi e domani, sia più forte di ogni altra causa o interesse di pochi».
L’impegno per la costruzione della giustizia, tuttavia, non esaurisce l’azione dei Gruppi di educazione alla pace e alla mondialità e dunque della stessa Caritas, proprio perché, come rileva il pontefice nell’enciclica Caritas in veritate, da una parte «la carità esige la giustizia: il riconoscimento e il rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli. Essa s’adopera per la costruzione della “città dell’uomo” secondo diritto e giustizia. Dall’altra, la carità supera la giustizia e la completa nella logica del dono e del perdono. La “città dell’uomo” non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione. La carità manifesta sempre anche nelle relazioni umane l’amore di Dio, essa dà valore teologale e salvifico a ogni impegno di giustizia nel mondo» (n. 6).
Per ulteriori informazioni
Don Marco Lai
Referente del Servizio Promozione Mondialità e direttore della Caritas diocesana di Cagliari
Claudio Caboni
Segretario del GREM e della Caritas diocesana di Cagliari