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Dall’Ogliastra speranza e aiuto per il Venezuela

Fa davvero male il racconto accorato del cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida e Amministratore Apostolico di Caracas e di mons. Luis Enrique Rojas Ruiz, vescovo ausiliare di Merida, sulla situazione attuale del Venezuela e del suo popolo. Testimoni diretti di un dramma e legati all’Ogliastra da una profonda amicizia, nell’aula  Magna del Seminario di Lanusei, gremita, attenta e silenziosa, le loro parole, la storia e le storie di un popolo arrivano come stilettate sul cuore.

In Venezuela si muore di fame e di sete, di violenza e solitudine, si muore a causa di malattie comuni perché negli ospedali non è rimasto neppure il disinfettante. Manca tutto, manca il necessario per vivere una vita dignitosa e serena e per questo si scappa. Erano in migliaia, inizialmente a scappare, ora sono più di due milioni e mezzo quelli che varcano il confine e arrivano soprattutto in Colombia e Brasile. In parte anche in Italia, soprattutto in Abruzzo, da cui tanti italiani a inizio secolo erano partiti per l’America in cerca di fortuna. Si parla di quasi 100.000 italo-venezuelani in cammino verso l’Italia, verso la terra dei padri, delle madri, dei nonni.

Il Cardinale racconta del regime dittatoriale instaurato da Maduro sulla scia di una politica avviata da Chavez, il predecessore. Parla di libertà represse, minacce, violenze, costrizioni, morti, tutto nell’indifferenza e nell’oblio internazionale. L’informazione che anche noi abbiamo è spesso l’informazione filogovernativa per cui distorta nella realtà delle cose.

E noi qui cosa possiamo fare per sostenere questo popolo ferito e stanco? Il cardinale e il vescovo, all’unisono chiedono di pregare per il Venezuela, perché il Signore illumini le menti dei governatori e sostenga le difficoltà dei venezuelani. E’ anche nella preghiera, infatti, che riscopriamo il valore dell’universalità della chiesa, insieme ad opere concrete per cui la Caritas diocesana, su iniziativa del vescovo e del direttore, vuole impegnarsi coinvolgendo tutte le comunità parrocchiali, richiamando l’impegno di tutti e di ciascuno.

In Venezuela è difficile fare arrivare beni di prima necessità perché vengono sequestrate dalle forze militari del governo alla frontiera. L’unico sostegno possibile è quello in denaro che attraverso canali specifici può davvero aiutare molte vite.

Nella sala occhi lucidi, espressioni di rabbia per quanto il potere gestito male può generare dolore e morte ma anche spiragli di speranza. Quella che da cristiani, non possiamo perdere neppure, e tanto più, quando alla sofferenza sembra non esserci rimedio.

 

Augusta Cabras