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Con “Madre Terra” l’acquedotto romano diventa un giardino: prosegue l’opera di sensibilizzazione della Caritas di Tempio-Ampurias verso il creato

Uno splendido giardino fiorito lungo i resti dell’acquedotto romano e migliaia di farfalle che invadono il centro umanitario di via Canova a Olbia. È il progetto “Madre Terra” della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias realizzato con la collaborazione dell’amministrazione comunale e del lavoro di tanti volontari.

Un’iniziativa nata all’indomani della tragica alluvione del 18 novembre 2013 per educare i bambini, i ragazzi e i giovani verso il rispetto e la salvaguardia del creato, primo passo verso la sensibilizzazione dell’intera comunità. Già realizzato nella città di Tempio Pausania, il progetto mosso dalle parole di Papa Francesco: “L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti” e “non siamo beneficiari ma custodi del creato”, adesso è rivolto agli studenti di Olbia.

Alla presentazione erano presenti il vescovo, mons. Sebastiano Sanguinetti che ha spiegato la valenza educativa e ambientale del progetto che ha l’obiettivo di far diventare la zona «proiettore di luce e umanità, mettendo insieme ecologia ambientale ed ecologia umana», e il sindaco Settimo Nizzi che ne ha evidenziato il valore di recupero di una zona abbandonata. «Abbiamo pensato non solo di ripulire i resti archeologici millenari, – ha spiegato il primo cittadino – ma anche di valorizzare l’ambiente e il decoro urbano». Con loro anche l’ingegner Manuel Marotto, già esperto di arte in strada a Tempio e non solo, che ha ideato l’installazione assieme all’architetto Marilena Pattitoni e Laura Putzu, responsabile del centro umanitario. «Abbiamo pensato di ricreare con i fiori un fiume che andasse a lambire le rovine dell’acquedotto così da simboleggiare l’acqua che un tempo scorreva e di inserire un elemento vivo che adesso non vediamo più nelle nostre città, le farfalle» ha spiegato Marotto.

Al momento sono state realizzate quindicimila farfalle, ma il progetto non è concluso e nei prossimi giorni ne verranno installate altre tremila fotoluminescenti che si illumineranno di notte. Coinvolti nel progetto tanti volontari: gli ospiti del centro umanitario, una decina di immigrati e gli studenti. Insieme hanno realizzato le farfalle e piantato mille e ottocento fiori. Laura Putzu ha poi annunciato che la prossima settimana nell’area è prevista la visita di quattrocento studenti delle scuole della città.

Daniela Astara