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Villacidro, Cineforum “Il ruolo delle donne”

Proseguono gli appuntamenti del Cineforum a Villacidro. E’un cinema dedicato interamente alle donne quello proposto da Associazione Piccoli Progetti Possibili e Caritas Ales Terralba al Palazzo Vescovile, in via Vittorio Emanuele.

Sei pellicole diverse  proiettate dal 15 febbraio al 22 marzo  per raccontare il mondo femminile e il ruolo delle donne nella società. Un cinema che aiuta a riflettere, seguito da un dibattito con il pubblico, quello promosso a Villacidro con il progetto “GIOVANI IN RETE” della Caritas diocesana di Ales Terralba, inserito all’interno del progetto nazionale della Caritas Nazionale “Servizio, nonviolenza, cittadinanza”(ANNUALITÀ2018). Dopo la visione di the Freedom Writers, ci sono in programma altri cinque film con ingresso gratuito. 

L’appuntamento è per il giovedì alle 18:

22 febbraio: Bordertown

Lauren Fredericks è un’ambiziosa giornalista del Chicago Sentinel che sogna di fare carriera. Ben presto il suo capo, Gorge Morgan, la spedisce a Juarez, in Messico, a caccia di notizie sui misteriosi omicidi di alcune giovani donne. Le vittime sono per lo più impiegate delle “Maquiladoras,” le fabbriche di assemblaggio di prodotti elettronici diretti al mercato americano, situate lungo la frontiera con gli Stati Uniti. Giunta in Messico, Lauren chiede aiuto ad Alfonso Diaz, suo ex collega e ora direttore di un piccolo quotidiano locale. Insieme, i due giornalisti iniziano una disperata battaglia per cercare di smascherare una vasta rete di corruzione che si estende sui due lati del confine, ma soprattutto per proteggere Eva, unica superstite dei feroci attacchi alle giovani messicane…

Commento: Una storia tratta da una realtà quella dello sfruttamento femminile. Un film che scava nei sentimenti, che crede nel bene e nella giustizia e vuole raccontare una realtà politica e un governo corretto dove solo il profitto ha valore.

 1 marzo:  Mona Lisa Smile

Trama: In pieno maccartismo, la giovane professoressa Katherine Watson giunge dalla California al prestigioso college di Wellesley, nel Massachussetts, per insegnare storia dell’arte ad una classe di future appartenenti all’elite dominante. Lo scanzonato anticonformismo di miss Watson, però, non attecchisce facilmente negli animi delle allieve, più interessate ad un futuro già programmato di mogli benestanti che a decifrare il mistero del sorriso della Gioconda. Così, alla giovane professoressa non resta che tornarsene in California credendo di non avere ricavato nulla dal suo semestre di insegnamento. Ma qualcosa, invece, sarà mutato per sempre.

Commento: La storia del film è quella dello scontro fra due modi di considerare la condizione femminile. Da una parte seguiamo le vicende familiari e le disavventure matrimonial-sentimentali delle ragazze, dall’altra parte c’è la professoressa che esula dai programmi parlando di Pollock e facendo perfino una lezione sulla pubblicità. Il tutto mentre gestisce la propria vita privata con altrettanta indipendenza.

8 marzo: The Help

Trama: Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta.Skeeter si è appena laureata eil primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari ‘negre’ (come allora venivano dispregiativamente chiamate). Inizialmente trova delle ovvie resistenze ma, in concomitanza con la campagna che una delle ‘ladies’ lancia affinché nelle abitazioni dei bianchi ci sia un gabinetto riservato alle cameriere, qualche bocca inizia ad aprirsi. La prima a parlare è Aibileen seguita poi da Minny. Il libro di Skeeter comincia a prendere forma e, al contempo, a non essere più ‘suo’ ma delle donne che le confidano le umiliazioni patite.

Commento: Il film ci ripropone un passato apparentemente così lontano e ci fa ‘sentire’ che la sottile, insidiosa linea rossa che separa l’integrazione razziale dal rifiuto non ha interrotto il suo percorso. Mentre osserviamo le vicende del passato ci viene da chiederci se quei problemi siano stati risolti una volta per tutte e non solo negli States. La risposta è purtroppo negativa.

15 Marzo:  Mustang

Trama: In un villaggio costiero turco la giovane Lale e le sue sorelle maggiori Nur, Ece, Selma e Sonay festeggiano la fine dell’anno scolastico anche se la ragazza è dispiaciuta perché l’insegnante che lei maggiormente apprezza l’anno successivo eserciterà la sua professione ad Istanbul. Le sorelle si recano in spiaggia con un gruppo di studenti maschi e lì giocano, completamente vestite, a combattere in acqua a cavalcioni sulle spalle dei maschi. La notizia dello ‘scandalo’ viene immediatamente comunicata alla loro nonna che le punisce ma la punizione più dura arriverà dallo zio (i genitori sono morti) il quale decide di recluderle in casa affinché non diano più scandalo. Per sistemare ancor meglio le cose si dà il via alla ricerca di possibili pretendenti per matrimoni combinati che restituiscano alla famiglia l’onorabilità.

Commento: In questo nucleo familiare decentrato (Istanbul resta la meta lontana che si vorrebbe raggiungere) si trova rappresentata la società turca più arretrata che trova nella nonna e nello zio i suoi più emblematici esponenti. Se lo zio-padrone è dispotico ed arrogante, degno prodotto di una cultura maschilista che affonda le proprie radici in un passato ancestrale, la nonna ne subisce le reprimende e si trova ad agire su entrambi i fronti: quello della repressione così come quello del sostegno più o meno indiretto. Le ragazze, la cui differente psicologia è descritta con grande sensibilità, fanno parte (o vorrebbero farne parte) di quel futuro che nella grande città è già presente ma dinanzi al quale altrove si ergono i muri delle nozze combinate e della pretesa della verginità femminile.

22 marzo:  Il giardino di Limoni

Trama: I vicini di casa possono essere molto invadenti. Quando poi si tratta del Ministro della Difesa israeliano, non parliamone. Salma è palestinese, vive da sola in Cisgiordania nella casa di sempre, ha un figlio in America e un marito in Paradiso. La sua unica preoccupazione è la cura del giardino di limoni che ha ereditato dalla famiglia, delizia per il sostentamento ma croce per il nuovo vicino di casa, il ministro Navon, che vede negli alberi di Salma, un ottimo nascondiglio per progettare attacchi terroristici. Gli alberi vanno abbattuti ma Salma non vuole rinunciare ai suoi limoni e, con l’aiuto del giovane avvocato Ziad e il sostegno a distanza di Mira, la moglie del ministro, inizierà una battaglia legale senza fine.

Commento: La costruzione del muro di Israele, il recinto del giardino di limoni, il coprifuoco che blocca la strada sono le immagini di una sceneggiatura ostinata che vuole togliere le barriere, fisiche e spirituali, di un conflitto senza fine. Il regista mostra i limiti da superare, presenta i personaggi nella loro temeraria avanzata verso una pace impossibile.