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La prima Giornata mondiale dei Poveri a Villacidro

Villacidro accoglie i poveri della diocesi. In una giornata speciale, quella di domenica scorsa (19 novembre), nel capannone Nonna Isa della zona industriale, in quel luogo che parla di lavoro, è arrivato il messaggio di preghiera, ma anche di speranza e di generosità verso chi soffre. Nella prima giornata mondiale della povertà, la Caritas diocesana ha avvolto in un abbraccio virtuale tutti i bisognosi prendendoli per mano verso la risalita.

Davanti ad un folto pubblico formato da volontari, famiglie in difficoltà, ma anche mondo della politica, il vescovo di Ales padre Roberto Carboni ha celebrato messa con a fianco don Giovanni Cuccu, don Nico Massa e don Angelo Pittau. Poi un momento conviviale: a tavola tutti insieme politici, religiosi e centinaia di poveri di tutto il territorio diocesano di Marmilla e Medio Campidano per vivere una giornata serena ma con nuove speranze al futuro. Don Angelo Pittau ricordato i diversi volti della povertà ma anche come sia importante abbandonare un atteggiamento assistenzialistico, e ha auspicato che il nuovo impegno sia quello di fornire opportunità per poter uscire dalla situazione di marginalità in cui si trovano i bisognosi. «Chiediamo alle istituzioni, dallo Stato alle Regione ai Comuni di contrastare la povertà con misure di sviluppo integrale dell’uomo», osserva don Pittau, «Occorrono servizi ma anche investimenti strutturali. La chiesa e la Caritas si inginocchiano per aiutare gli emarginati ma chiedono che questa azione sia sussidiaria a interventi dello Stato nel contrasto alle povertà». Il vescovo ha invitato alla riflessione sulla povertà e ha anche ribadito più volte importanza del lavoro per dare dignità all’uomo e alla donna. E proprio dal capannone della zona industriale, luogo per tanti di lavoro e pane per le famiglie, il vescovo sottolineato che la celebrazione della giornata dei poveri non finisce così, deve portare poi verso un impegno quotidiano. La giornata di oggi non diventa insomma una celebrazione, ma una preoccupazione quotidiana in un territorio tanto depresso. Un impegno che ogni giorno porta avanti la Caritas diocesana con tante iniziative. Lo conferma anche Caterina Saba, referente Caritas: «Con un incontro e un pranzo non si risolve l’emergenza povertà però se la riflessione continua vuol dire che c’è una vera relazione da entrambe le parti». Un seme insomma che porterà frutti.

Stefania Pusceddu