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Inaugurata a Olbia la cittadella della Carità. Mons. Sanguinetti: «Un’opera segno di una Chiesa vicina ai più bisognosi»

“Egli dona largamente ai poveri”. In questa frase scritta all’ingresso della Cittadella della Carità di Olbia sono contenuti la finalità e lo spirito della struttura. Inaugurata sabato 24 febbraio con la benedizione del vescovo mons. Sebastiano Sanguinetti, alla presenza del direttore diocesano della Caritas don Giovanni Maria Pittorru e quello nazionale don Francesco Soddu, l’opera di via dello Zaffiro nel quartiere Tannaule, è stata pensata dalla Chiesa diocesana per tutti i bisognosi del territorio. Si tratta della terza cittadella aperta nella diocesi di Tempio Ampurias dopo quella di Tempio Pausania e Castelsardo.

All’interno sono presenti diversi servizi: un emporio di generi alimentari, al quale si accede con un’apposita tessera rilasciata dalle parrocchie, gli sportelli anti-usura, micro credito – prestito della speranza, quello medico-psicologico gestito dall’associazione “Nemeton”, e il progetto “Dimmi ti ascolto”, per minori vittime di violenza e le loro famiglie.

Il taglio del nastro: da sinistra, don Giovanni Maria Pittorru, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, mons. Sebastiano Sanguinetti e don Francesco Soddu

«Il nome vero è “opera segno”, – ha spiegato mons. Sanguinetti – segno di una Chiesa vicina ai più bisognosi, a quelli meno garantiti dalla società. L’esperienza della tragica alluvione è stata per la Chiesa diocesana un banco di prova della sua capacità di essere vicina alle persone bisognose. Abbiamo voluto che quest’esperienza non si perdesse e le domande che noi riceviamo sono davvero tante. Un’opera quindi, – ha concluso il vescovo – nata sulla scia di quell’esperienza però come bisogno permanente di presenza, di prossimità, di vicinanza, di ascolto e di accompagnamento delle persone bisognose». Grato del lavoro svolto dai tanti volontari che ogni giorno si prodigano per gli altri il sindaco di Olbia Settimo Nizzi: «La nostra è una comunità inclusiva che accoglie e che lavora in favore degli altri, spesso in silenzio e questa è la nostra forza. Noi dobbiamo essere sempre riconoscenti nei confronti di chi fa del bene».

La presenza di don Soddu di Caritas Italiana che ha contribuito alla realizzazione della Cittadella di Olbia con 400 mila euro, ha richiamato l’attenzione sulla cattolicità della Chiesa, una Chiesa che non resta indifferente di fronte alle necessità dei poveri sparsi nelle diverse parti dell’Italia e non solo: «Ricordandoci dei poveri – ha affermato don Soddu – ci ricordiamo della comunità che deve essere sempre salvaguardata. Questo centro vuole essere il segno propulsore di questa vicinanza verso i poveri affinché la comunità sia salvaguardata e in essa possa avere anche il suo fulcro di rinascita».

Pensa a coloro che hanno perso il posto di lavoro don Pittorru parlando con i giornalisti presenti e al contributo che potrà dare loro la cittadella: «Noi viviamo un periodo veramente difficile perché la crisi del mondo del lavoro è quello che ha sconvolto il nostro territorio che questo problema non lo aveva così forte come in questo momento. Credo che quest’opera sia una goccia, una di quelle che aiuta a formare il bello che si può dare alle persone nel rispetto della dignità di ciascuno, nostro compito primario». Alla cerimonia di inaugurazione della struttura, realizzata dalla ditta Santoni e progettata dall’architetto Enzo Satta di Archigroup, hanno preso parte le autorità territoriali, assieme ai sacerdoti della città, a numerosi giovani e ai volontari Caritas.

Daniela Astara